giovedì 12 febbraio 2015

Ciro Di Marzio - Gomorra La Serie.

Ciro di Marzio, prima di essere un camorrista è innanzitutto un uomo. Un uomo di cui non si conosce bene la storia, un uomo il cui passato è oscuro. Ha perso entrambi i genitori, ha vissuto da solo in un istituto e la sua unica figura di riferimento è stata quella di Attilio, che per lui è stato come un padre. Ciro ha gli occhi di ghiaccio, ha una coltre di freddezza che lo nasconde, usa il sangue come se fosse uno scudo per proteggersi. E' un uomo che sembra non provare emozioni, eppure qualcosa la prova, come dice lui stesso, perchè lui prova un unico sentimento: l'odio.
Odia quello in cui è cresciuto, odia quello che è diventato, odia quello che è costretto a fare, ma nonostante questo, la sua rabbia si accresce sempre di più e diventa peggio di coloro che odia.
Lo ammetto, all'inizio il personaggio di Ciro mi affascinava, vedevo in lui il cattivo che è destinato a cambiare, colui che avrebbe capovolto la situazione, l'uomo che mi avrebbe stupito. Forse ingenuamente, forse da ragazza che vede troppi film e si illude che anche la vita vera possa essere così, l'ho creduto e l'ho voluto fino alla fine.
La sua amicizia con Genny, il modo con cui lo consigliava, i gesti con cui lo proteggeva da Don Pietro mi hanno sempre fatto sperare. Anche se dalla morte di Attilio qualcosa in lui è cambiato, una parte di Ciro l'Immortale se n'è andata forse per sempre. E così in una ascesa graduale si è trasformato, è cresciuto, si è incattivito. E io non l'ho riconosciuto più.
Guardavo i suoi occhi, ma non li vedevo. Osservavo il suo sguardo, ma lo sentivo distante. Immaginavo i suoi lineamenti e li avvertivo duri. Era diventato una macchina da guerra, un soldato crudele, forte, verace, appassionato ma anche cattivo. Aveva trasformato quel briciolo di umanità che ancora gli rimaneva in qualcosa di terribile, aveva mutato il bene in male.
L'apice della sua cattiveria è stato quando ha torturato la povera Manu e l'ha fatta uccidere, è stato allora che ho capito che i miei erano solo sogni di redenzione e che nel mondo reale non funziona così, perchè una ragazza può essere davvero uccisa in quel modo, senza motivo, senza salvarsi.
E nonostante questo lui è andato avanti, desideroso di sconfiggere tutto quello che lo aveva creato, soddisfatto di aver sterminato tutto e tutti. E invece, credo che andando avanti abbia ucciso solo un altro po' della sua umanità: ha sparato in mezzo a una folla, pur di fare fuori Gennaro; ha allontanato i suoi affetti; è sceso a patti con la morte, pur di ottenere quello che voleva.
E' stato Immortale sin dalla prima puntata, ha sfidato Salvatore Conte ed è sopravvissuto, ha affrontato i russi in Spagna ed è tornato, ha ucciso e non è mai stato ucciso.

E' forse tra i personaggi più cattivi della televisione, ma nonostante questo io non lo odio. Ho provato rabbia nei suoi confronti; ho desiderato che cambiasse, invano. Ma non riesco ad odiarlo. Perchè sento, che in fondo, dietro quegli occhi di ghiaccio, dietro quell'espressione impassibile c'è un'anima, una vita. E perchè so che Ciro non è Immortale, non è invincibile, ma è un uomo come noi, che ha lasciato sopravvivere solo la parte peggiore di sè forse perchè non ha mai conosciuto davvero l'amore.