Ciro di Marzio, prima di essere
un camorrista è innanzitutto un uomo. Un uomo di cui non si conosce bene la
storia, un uomo il cui passato è oscuro. Ha perso entrambi i genitori, ha
vissuto da solo in un istituto e la sua unica figura di riferimento è stata
quella di Attilio, che per lui è stato come un padre. Ciro ha gli occhi di
ghiaccio, ha una coltre di freddezza che lo nasconde, usa il sangue come se
fosse uno scudo per proteggersi. E' un uomo che sembra non provare emozioni,
eppure qualcosa la prova, come dice lui stesso, perchè lui prova un unico
sentimento: l'odio.
Odia quello in cui è cresciuto,
odia quello che è diventato, odia quello che è costretto a fare, ma nonostante
questo, la sua rabbia si accresce sempre di più e diventa peggio di coloro che
odia.
Lo ammetto, all'inizio il
personaggio di Ciro mi affascinava, vedevo in lui il cattivo che è destinato a
cambiare, colui che avrebbe capovolto la situazione, l'uomo che mi avrebbe
stupito. Forse ingenuamente, forse da ragazza che vede troppi film e si illude
che anche la vita vera possa essere così, l'ho creduto e l'ho voluto fino alla
fine.
La sua amicizia con Genny, il
modo con cui lo consigliava, i gesti con cui lo proteggeva da Don Pietro mi
hanno sempre fatto sperare. Anche se dalla morte di Attilio qualcosa in lui è
cambiato, una parte di Ciro l'Immortale se n'è andata forse per sempre. E così
in una ascesa graduale si è trasformato, è cresciuto, si è incattivito. E io
non l'ho riconosciuto più.
Guardavo i suoi occhi, ma non li
vedevo. Osservavo il suo sguardo, ma lo sentivo distante. Immaginavo i suoi
lineamenti e li avvertivo duri. Era diventato una macchina da guerra, un
soldato crudele, forte, verace, appassionato ma anche cattivo. Aveva
trasformato quel briciolo di umanità che ancora gli rimaneva in qualcosa di
terribile, aveva mutato il bene in male.
L'apice della sua cattiveria è
stato quando ha torturato la povera Manu e l'ha fatta uccidere, è stato allora
che ho capito che i miei erano solo sogni di redenzione e che nel mondo reale
non funziona così, perchè una ragazza può essere davvero uccisa in quel modo,
senza motivo, senza salvarsi.
E nonostante questo lui è andato
avanti, desideroso di sconfiggere tutto quello che lo aveva creato, soddisfatto
di aver sterminato tutto e tutti. E invece, credo che andando avanti abbia ucciso
solo un altro po' della sua umanità: ha sparato in mezzo a una folla, pur di fare
fuori Gennaro; ha allontanato i suoi affetti; è sceso a patti con la morte, pur
di ottenere quello che voleva.
E' stato Immortale sin dalla
prima puntata, ha sfidato Salvatore Conte ed è sopravvissuto, ha affrontato i
russi in Spagna ed è tornato, ha ucciso e non è mai stato ucciso.
E' forse tra i personaggi più
cattivi della televisione, ma nonostante questo io non lo odio. Ho provato
rabbia nei suoi confronti; ho desiderato che cambiasse, invano. Ma non riesco
ad odiarlo. Perchè sento, che in fondo, dietro quegli occhi di ghiaccio, dietro
quell'espressione impassibile c'è un'anima, una vita. E perchè so che Ciro non
è Immortale, non è invincibile, ma è un uomo come noi, che ha lasciato
sopravvivere solo la parte peggiore di sè forse perchè non ha mai conosciuto
davvero l'amore.
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